Le parole come immagini, le immagini come parole, parole per raccontare, racconti che sono immagini, immagini che sono viaggi, viaggi che sono partenze continue... e ogni volta un approdo diverso.

Elisabetta Arcidiacono Costagli
PitaPata Dog tickers

sabato 22 maggio 2010

Attendo silenziosa l’arrivo della notte


Attendo silenziosa l’arrivo della notte.

Sottili percezioni rivestono la mia anima.
In un battito di ciglia resta il calore della tua mano.
Il sapore delle tue labbra sospeso tra le nuvole.
Attimi intensi che bruciano dentro e riscaldano il cuore.
Nella quiete notturna, in sogno, ritorni ancora da me.
(Eli)
Il mio canale youtube _ unarosadalmare

venerdì 21 maggio 2010

Per favore... addomesticami!

Per favore... addomesticami!
"La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe: "Per favore... addomesticami" disse.
"Volentieri" rispose il piccolo principe, "ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose".
"Non si conoscono che le cose che si addomesticano" disse la volpe. "Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercatini le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"
"Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe.
"Bisogna essere molto pazienti" rispose la volpe. "In principio ti siederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino..."
Il piccolo principe ritornò l'indomani.
"Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe. "Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò a essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e a inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore... Ci vogliono i riti".
"Che cos'è un rito?" disse il piccolo principe.
"Anche questa è una cosa da tempo dimenticata" disse la volpe "E' quello che fa un giorno diverso dagli altri, un'ora diversa dalle altre ore. C'è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti e io non avrei mai vacanza!"
Così il piccolo principe addomesticò la volpe. E quando l'ora della partenza fu vicina:"Ah!" disse la volpe "... piangerò"
"La colpa è tua" disse il piccolo principe "io non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi..."
"E' vero" disse la volpe.
"Ma piangerai".
"E' certo" disse la volpe.
"Ma allora che ci guadagni?"
"Ci guadagno" disse la volpe "il colore del grano".
Poi aggiunse:
"Va' a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo".
(da "Il piccolo principe", Antoine De Saint-Exupéry)

lunedì 17 maggio 2010

Il fiume va...


Ascolta...

il fiume va guardo più in là
un 'automobile corre
e lascia dietro sè
del fumo grigio e me
e questo verde mondo
indifferente perchè
da troppo tempo ormai
apre le braccia a nessuno
come me che ho bisogno
di qualche cosa di più
che non puoi darmi tu
un 'auto che va basta già a farmi chiedere se io vivo
mezz 'ora fa mostravi a me
la tua bandiera d'amore
che amore poi non è
e mi dicevi che io dovrei cambiare
per diventare come te
che ami solo me
ma come un 'aquila può
diventare aquilone
che sia legato oppure no
non sarà mai di cartone
cosa son io non so
ma un'auto che va
basta già a farmi chiedere se io vivo...

(L. Battisti - L'aquila)

sabato 15 maggio 2010

De Rerum Natura 1-49 Inno a Venere


Madre degli Enèadi, piacere degli uomini e degli dèi, Venere vivificante, che sotto le mobili costellazioni celesti ravvivi il mare portatore di navi, la terra che reca le messi, poiché grazie a te ogni genere di esseri animati è concepito e vede, (una volta) nato, la luce del sole: te, dea, te fuggono i venti, te ed il tuo arrivo le nuvole del cielo, per te la terra industriosa fa crescere i fiori soavi, per te sorridono le distese marine, e rasserenato, brilla di una luce diffusa il cielo. (Lucrezio)

Specchi d'acqua

Gocce...

Riflessi


Antichità

lunedì 10 maggio 2010

Una macchia d'inchiostro

“Un professore di filosofia sale in cattedra e, prima di iniziare la lezione, toglie dalla cartella un grande foglio bianco con una piccola macchia d’inchiostro nel mezzo.
Rivolto agli studenti domanda: “Che cosa vedete qui?”
“Una macchia d’inchiostro”, rispose qualcuno.
“Bene”, continua il professore, “così sono gli uomini: vedono soltanto le macchie, anche le più piccole, e non il grande e stupendo foglio bianco che è la vita”
 (V. Buttafava)